Pillole

Aggiungere a Nautilus la funzione "Apri come amministratore"
Molto spesso vi potrebbe servire di aprire una cartella come utente root
Probabilmente in questi casi avrete aperto un terminale ed aperta la cartella da lì precedendolo dal comando sudo.
Ma per gli utenti spaventati dal terminale esiste anche un'altra soluzione: quella di creare un'estensione di Nautilus (il file-manager di Ubuntu e non solo) che permette di aprire la cartella come root direttamente dall'interfaccia grafica.
Per farlo, apriamo un terminale, spostiamoci nella cartella degli script eseguendo cd .gnome2/nautilus-scripts/, dopodichè eseguiamo il comando nano "Apri come amministratore" ed incolliamo nella finestra che compare nel terminale le seguenti righe: #!/bin/bash gksu nautilus "$NAUTILUS_SCRIPT_CURRENT_URI" -D "Vuoi aprire questa cartella come amministratore?" Adesso premiamo i tasti CTRL e O per salvare e schiacciamo INVIO.
Il prossimo passo è quello di eseguire il comando chmod +x "Apri come amministratore" per dare i permessi di esecuzione al file. Adesso aprite Nautilus e... il gioco è fatto!
Dividere un file
A volte può succedere, per esempio, di dover inserire un file più grande del supporto (un floppy, per esempio).
Oltre alla compressione, esiste un comando chiamato split.
Questo comando divide il file in altri file occupanti una dimensione fissa.
La sintassi è molto semplice: split -b 1200k file minifile_. In questo modo abbiamo diviso "file" in tanti file più piccoli (chiamati minifile1,minifile2...) di esattamente 1200KB.
Per ricomporre i file, basterà dare il comando cat minifile_* > file.
Ram disponibile
Per conoscere al volo la quantità di ram disponibile, è possibile eseguire il comando free.
Il risultato sarà un piccolo elenco con ram (e swap) usata, totale e libera.
Eseguendo il comando con l'opzione -h (free -h) si potrà avere un elenco con alcune utili opzioni di questo comando.
Uso di DD (dump disk)
DD è un utile comando che viene utilizzato principalmente per creare o scrivere immagini disco.
La sua sintassi è abbastanza semplice: per creare, ad esempio, l'immagine di un disco floppy (/dev/fd0) in un file (dischetto.ima) basterà eseguire il comando (da root) dd if=/dev/fd0 of=dischetto.ima
Per fare il contrario (file immagine => dischetto) occorre eseguire il comando (sempre da root) dd if=dischetto.ima of=/dev/fd0. Utilizzando l'attributo -count è possibile specificare la quantità di dati da trasferire, esprimendola in byte (es. count=512).
Il comando Script
Probabilmente pochi lo sanno, ma esiste un comando che permette di catturare tutto ciò che compare nella schermata della shell (vera o virtuale che sia) e salvarlo sotto forma di file di testo.
La sintassi? semplice!: script file.txt. In questo modo nel file "file.txt" sarà presente tutto ciò che abbiamo lanciato e la sua eventuale risposta.
Per fermare script, basta premere i tasti ctrl e D.
Purtroppo script non funziona con programmi a "tutto schermo"(w3m,vi,nano,top...).
Gli Alias
La shell di Unix include un utile opzione: "alias".
Grazie a questa funzione è possibile creare un comando che richiama altri comandi.
A dirlo sembra complesso, ma in pratica è semplicissimo: basta eseguire il comando alias nuovocomando = vecchiocomando e il gioco è fatto!
Tuttavia occorre ricordare che gli alias così creati sono provvisori, e quindi per rendere il comando "permanente" abbiamo due possibilità: inserire il comando alias completo dentro il file .bashrc (o simili) oppure creare un file di testo nominato con il nome del nuovo comando e contenente all'interno il vecchio comando, poi dare a quel file i permessi di esecuzione con chmod +x file e, infine, spostarlo (da root) in /bin o /usr/bin.
Dimenticavo, gli alias possono essere eliminati con il comando unalias comando.
Controllare la salute del disco con SMART!
S.M.A.R.T sta per Self Monitoring Analysis and Reporting Tecnology System, inoltre il termine SMART significa, in inglese, "furbo". Infatti lo smart controlla il disco rigido e ne riporta lo stato,oltre ad utili informazioni. Infatti,se si guasta una scheda video,basta sostituirla, mentre, nel caso dell'hard disk,questo significa perdere una miriade di dati,a volte insostituibili(ricordate il backup!). Chiaramente,anche in linux è possibile sapere queste informazioni: basta usare il tool smartmontools. per conoscere le informazione principali del disco,basta lanciare un smartctl -i /dev/sda(nel caso di hd SATA,USB O SCSI) o smartctl -i /dev/hda(nel caso di hard disk IDE). Per conoscere solo le informazioni sulle condizione del disco,basta usare -H, per conoscere tutte le informazioni del disco -a, e, per attivare smart -s on
La pipe
Molte volte vi sarà utile redirigere l’output di un comando ad un secondo.
Per fare ciò, bisogna utilizzare un particolare carattere: | , questo carattere si chiama pipe e si trova (nella tastiera italiana) sopra lo \. Esempio: ls /etc | more Questo comando fa visualizzare a more il risultato di ls /etc per poterlo scorrere con calma.
Leggere il contenuto di un file ISO
Spesso potrebbe fare comodo poter montare un'immagine ISO di un CD/DVD e utilizzarla come se ci fosse un disco fisico dentro al lettore. Per farlo sotto GNU/Linux la strada è veramente molto semplice: basterà eseguire il comando mount -o loop immagine.iso mnt/.
Il comando nella maggior parte delle distribuzioni dovrà essere seguito preceduto da sudo.
Reimpostare la password di root
Sembra strano, ma può succedere di dimenticare la password di root del sistema, per fortuna si può risolvere il problema in qualche minuto.

Se come bootloader usiamo LiLo, basta inserire la stringa seguente al boot: Linux init=“/bin/sh”

Se Grub è il nostro bootloader, appena caricato il menù, premere il tasto “e”, seleziona il sistema (kernel) da caricare e premi di nuovo “e”. Alla fine dell’ outpout aggiungi la stringa single. Batti INVIO.

A questo punto, avremo una shell di root. Purtroppo non possiamo direttamente modificare /etc/passwd e /etc/shadow perché il file system è montato in readonly, sola lettura, dunque dobbiamo rimontare l’harddisk in scrittura con mount -o remount,rw / e con mount -avt nonfs,noproc,nosmbfs A questo punto apriamo con nano o vi il file /etc/passwd
Individuiamo la stringa seguente: root:x:0:0:root:/root:/bin/bash e togliamo la x. Poi apriamo /etc/shadow, individuiamo root:abcdefghijklmno:12345:0:99999:7::: ed eliminiamo tutti i caratteri casuali presenti dopo root.
Riavvia il sistema, apri una shell qualsiasi e, con passwd cambia la password, sperando di non scordarla più.

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